LE NUOVE REGOLE EUROPEE SULLA GESTIONE DELLE CRISI BANCARIE
Che cos’è il BAIL IN?
Bail in è il “salvataggio interno” delle banche, e si riferisce al fatto che dal 1° gennaio 2016 i costi per salvare una banca in crisi non ricadono più sui contribuenti, ma sugli azionisti ed eventualmente i risparmiatori della banca stessa.
Il meccanismo di salvataggio segue una ben precisa gerarchia, secondo il principio per cui chi ha scelto forme di investimento più rischiose sopporta le perdite prima degli altri.
Quindi chi paga?
Si comincia dagli azionisti, ai quali l’autorità di risoluzione (in Italia la Banca d’Italia) può ridurre o azzerare il valore delle azioni. Se questo non basta vengono coinvolti i possessori di titoli subordinati fino a chi detiene obbligazioni della banca. Nel caso in cui questo non sia ancora sufficiente a risolvere la crisi intervengono i depositanti, ma solo per la parte di importi depositati eccedente i 100.000€.
L’impatto della normativa è enorme in quanto capovolge la prospettiva: non è più la Banca a dare fiducia al cliente, ma il cliente a dare fiducia alla Banca.
Come posso valutare la solidità della mia Banca?
Per valutare la solidità di una banca si può utilizzare un indicatore dal nome complicato, il Common equity tier 1 ratio.
Questo indicatore, anche detto CET 1 ratio, rappresenta il rapporto percentuale tra il patrimonio della banca e l’insieme delle attività, ad esempio i prestiti, ponderate per il rischio.
Più è alto il CET 1 ratio, più la banca è solida.
Le norme europee prevedono un requisito minimo di capitale del 10,5%.
Banca Santa Giulia ha un CET 1 ratio del 25,9% alla data del 30/6/2015, mentre il sistema bancario Italiano presenta una media dell’11,8%.